Un totale di 2000 accreditati da 56 Paesi, praticamente al 100% in presenza, oltre 600 top players internazionali a Roma, 450 produttori, 800 buyers di prodotto finito e di progetti, 59 panel negli spazi del Cinema Moderno e di Palazzo Barberini, 40.000 incontri B2B, 800.000 visualizzazioni sui canali Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram, 96.000 pagine visitate: questi i numeri della settima edizione del MIA – MERCATO INTERNAZIONALE AUDIOVISIVO, diretto da Lucia Milazzotto.

Un evento sostenibile che ha visto il grande ritorno in Italia dei protagonisti dell’industria audiovisiva internazionale, accolti in totale sicurezza in spazi protetti e Covid proof.

Sono tutti elementi che sottolineano come l’audiovisivo sia, di fatto, un settore produttivo di grande rilevanza per l’economia nazionale. È quanto ha dichiarato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo sabato 16 ottobre al Made in Italy Reboot, uno dei momenti salienti della settima edizione del Mercato.

«Abbiamo aperto il MIA con il Ministro della Cultura Franceschini, con il sottosegretario Ascani in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo Economico, con il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – visto che le industrie del settore audiovisivo sono fortemente radicate in questo territorio, assieme al forte sviluppo nell’intero Paese, anche grazie all’attività delle Film Commission – e con il Presidente dell’ICE Carlo Ferro» così il Presidente ANICA Francesco Rutelli, durante l’incontro con il Ministro degli esteri Di Maio. «Questo è il momento istituzionalmente più nuovo e importante del MIA di quest’anno. L’intervento del Ministro Di Maio segna una svolta per l’industria del Cinema e dell’Audiovisivo: la Farnesina che ha acquisito, al suo interno, la promozione economica del Paese e il sostegno alle esportazioni e all’internazionalizzazione, attraverso l’ICE, diventa il soggetto promotore della crescita anche delle industrie italiane dell’audiovisivo. Tutto questo si inserisce in una cornice che il Ministro ha indicato come soft power, ovvero nell’insieme degli strumenti di promozione dell’identità italiana, della lingua, degli interessi economici e della diplomazia culturale. Il MIA è un evento di sistema, e questo cambio di volontà è un fatto innovativo». 

«Il mondo dell’Audiovisivo e del Cinema in questi anni ha avuto certamente una profonda evoluzione, al netto anche della pandemia. E, in Italia, il Governo ha lavorato in modo intenso e importante per creare maggiormente le condizioni per questo successo» queste le dichiarazioni del Presidente APA, Giancarlo Leone «In particolare, il Ministero della Cultura, con una serie di decisioni, tra cui quella del tax credit, ha certamente dato un contributo decisivo, durante la pandemia, alla ripresa e al successo del Cinema. Fino a poco tempo fa, da parte del Governo e delle Istituzioni, mancava una reale strategia di sostegno all’internazionalizzazione del nostro prodotto. Il fatto che ci siano direzioni generali nel nuovo assetto, che si occupino della promozione integrata e della diplomazia pubblica e generale, è una notizia straordinaria perché consente per la prima volta di poter fare veramente sistema tra l’Istituzione e le realtà culturali, produttive e associative come ANICA e APA. Senza il Ministero degli Affari Esteri e senza l’ICE, il MIA non esisterebbe: è un aiuto fondamentale e oggi è un giorno importante per l’intera filiera».

La “cinque giorni” romana, ricca di appuntamenti, ha potuto vantare 150 proiezioni di mercato (di cui 80 anteprime) e 150 fra progetti e work in progress (al 70% italiani), grazie al potenziamento di tre divisioni:  Scripted, curata da Gaia Tridente e nella quale convergono le sezioni Film e DramaUnscripted, curata da Marco Spagnoli, che comprende Doc e Factual e Strategic Development – cui fanno capo anche i market screenings, i content showcase del film e le attività legate alla compravendita del prodotto completo – affidata a Francesca Palleschi.

«I numeri del MIA 2021 dimostrano una crescente centralità e un ritrovato spirito di rinnovamento, portando l’Italia, la nostra creatività e capacità produttiva, ad essere protagonista nel panorama internazionale» commenta il Direttore del MIA Lucia Milazzotto. «Il Mercato Internazionale Audiovisivo è il frutto di un operato collettivo, di un progetto di sistema, in un momento di grande ripartenza dell’intera filiera cine-audiovisiva, della creatività e del posizionamento globale del Paese. Il MIA si conferma un evento imperdibile per l’industria nazionale e internazionale, e un interlocutore efficiente e autorevole nell’eco-sistema globale del comparto. Il MIA, inoltre, intercetta e accoglie l’esigenza di un hub europeo e la crescente competitività delle nostre industrie, riportando l’Italia al centro dei tavoli di negoziazione dei grandi progetti continentali di film, serialità drama, documentario, factual e animazione. Gli oltre 600 operatori presenti a Roma confermano questa positiva e importante tendenza del MIA e, allo stesso tempo, dimostrano la grande fiducia degli operatori internazionali verso l’intero Sistema Paese, dal punto di vista della sicurezza sanitaria e degli investimenti, contando su una tradizione di talenti, arti, mestieri e professionisti unica nel mondo, una solida capacità produttiva, un territorio straordinario, servizi all’avanguardia, innovazione e prodotti sempre più di qualità».

Tutti i dati dimostrano, da un lato, il successo del MIA come evento di Mercato tra i più importanti in Europa, al fine di incrementare l’esportazione di prodotto, le co-produzioni e le relazioni di business a livello internazionale e, dall’altro, sono la riprova del rinnovato interesse e fiducia da parte della comunità audiovisiva internazionale verso la capacità produttiva italiana e il Sistema Paese.

Un sistema che, in base all’ultimo rapporto dell’APA presentato proprio al MIA, ha registrato un valore della produzione a inizio 2021 per tutti i generi superiore a 1,3 miliardi, con un tasso di crescita estremamente elevato (28% nel corso del 2020) soprattutto della Fiction, destinata alle piattaforme TV e VoD. In crescita anche il valore della produzione originale di titoli di Animazione, che nel 2020 si attesta sui €77 milioni, mentre quello di tutti gli altri generi (documentari, intrattenimento, Talk Show e programmi di approfondimento e culturali) è di circa €350 milioni. Come sottolineato dal rapporto ICE nei giorni del Mercato, inoltre, l’industria audiovisiva italiana appare in una fase di vivacità produttiva, con segni interessanti di rafforzamento della sua produzione internazionale, sia in termini di capacità di attrarre investimenti esteri che di quote di mercato.

Durante la settima edizione del Mercato è stata lanciata la carta di comportamento etico per il settore audiovisivo, per sostenere inclusività e diversità e per prevenire la violenza di genere, il body shaming e la discriminazione nel comparto cine-audiovisivo. Il Mercato Internazionale Audiovisivo è, inoltre, uno dei pochi eventi audiovisivi in Europa totalmente sostenibili e, nel 2021, ha contribuito alla riforestazione delle aree montane e del nord-est italiano.

Il MIA è nato e continua a crescere grazie alla consolidata joint venture tra ANICA – l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali presieduta da Francesco Rutelli – APA – l’Associazione Produttori Audiovisivi di Giancarlo Leone, e il rinnovato supporto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione InternazionaleICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), con il contributo di MiC (Ministero della Cultura)Ministero dello Sviluppo EconomicoRegione Lazio e programma MEDIA dell’Unione Europea. Sono state rinnovate anche per quest’anno le principali partnership del MIA, quali UniCredit, Apulia Film Commission e Fondazione Cinema per Roma, a cui si sono aggiunti nuovi sostenitori commerciali per il 2021, come Fastweb. Media partner, RAI Variety.

Sulla piattaforma MIA DIGITAL sarà possibile vedere e rivedere panel, talks e contenuti di quest’anno.

Sito ufficiale: www.miamarket.it

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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