Si può diventare un’icona recitando dietro a una maschera e con la voce di un altro? Ebbene sì, si può.
Tutti o, quasi, sanno, infatti, che dietro il casco di Darth Fener nella trilogia classica c’èra il culturista e attore inglese David Prowse (oltre 2 metri d’altezza per circa 120 kg) che, nonostante abbia smesso col Cinema dopo il Ritorno della Jedi è rimasto indissolubilmente legato all’Oscuro signore dei Sith.
Nato a Bristol 1 luglio del 1935 (dove è anche deceduto quest’oggi dopo una breve malattia), Prowse esordì nel 1967 con un piccolo ruolo nel film giallo Il cuore in gola di Tinto Brass per poi lavorare con Stanley Kubrick in Arancia Meccanica (nel ruolo di Julian, il nerboruto assistente dello scrittore seviziato dai “Drughi” di Malcom Mcdowell in una delle scene cult del film), nel parodistico fantasy Jabberwocky di Terry Gilliam e a fianco del maestro della Hammer Terence Fisher nell’horror Frankenstein e il mostro dell’inferno.
Ironicamente la sua esperienza artistica meno felice fu proprio quella con George Lucas, il quale volle doppiarlo non ritenendo il suo accento contadino (per il quale Carrie Fisher lo aveva scherzosamente soprannominato “Darth Farmer”) adatto al personaggio, non gli permise di mostrare il viso nemmeno nelle scene finali de Il Ritorno dello Jedi, poiché Alec Guiness aveva chiesto che venisse utilizzato il collega Sebastian Shaw, all’epoca in difficoltà economiche e non lo fece ritornare nel panni di Fener nella trilogia sequel, stavolta per accontentare il protagonista Hayden Christensen, sebbene questi fosse almeno 15 cm più basso di Prowse.
Ma la consolazione, certo non da poco per l’attore, è quella di essere rimasto nel cuore di milioni e milioni di fan della saga.
Che la Forza sia con te, David
Andrea Persi