Un’immagine in particolare mi resterà impressa: Ennio Morricone e sua moglie Maria Travia all’aeroporto di Fiumicino dopo la vittoria dell’Oscar per la migliore colonna sonora di The Hateful Eight, conquistato dopo quello alla carriera del 2007.

Lei sorridente, con due borse in mano e sottobraccio al marito, con in mano un quotidiano e i biglietti del volo e un berretto in testa e l’espressione stanca, ma allo stesso tempo soddisfatta. Due anziani innocui di ritorno da un viaggio, come due nonni che sono andati a trovare i nipoti in un’altra città.

Ma Ennio Morricone è sempre stato così: una persona semplice che ancora di recente si emozionava per un’ovazione o per gli applausi e questo rende ancora più straordinario quello che ci ha donato ed è riuscito a comunicarci in oltre 60 anni di carriera fino all’uscita di scena con la stessa umiltà che ne ha caratterizzato la vita pubblica e privata.

In un mondo che la pandemia ha reso più egoista, quando ci ascolteremo le musiche ricordiamoci di questa lezione: è più importante ciò che hai donato di ciò che hai preso.

Andrea Persi

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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