Il web lo sta già commemorando come Bilbo (quello vero) de Il Signore degli Anelli ma Sir Ian Holm Cuthbert, spentosi serenamente oggi all’età di 88 anni con accanto la sua famiglia a causa di una malattia connessa al morbo di Parkinson di cui soffriva da tempo e che gli aveva impedito di partecipare alla reunion virtuale del cast, è stato certamente molto di più.
Nato del sobborgo londinese di Goodmayes il 12 settembre 1931, Holm ha vissuto fino al 1950 in un ospedale psichiatrico presso cui il padre era medico per poi diplomarsi alla London’s Royal Academy of Dramatic Art e intraprendere brillante carriera di attore teatrale che gli frutterà nel 1970 un Tony Adward (l’Oscar del teatro).
Dopo una serie di ruoli in film storici, tra cui ricordiamo Nicola e Alessandra di Franklin Schaffner e il crepuscolare Robin e Marian di Richard Lester, arriva il primo ruolo in un blockbuster nel rivoluzionario Alien di Ridley Scott dove interpreta l’ambiguo Ash che gli permette di essere finalmente conosciuto dal grande pubblico. Seguiranno poi quasi 40 anni di ottime prove attoriali a volte come protagonista (I vestiti nuovi dell’imperatore) altre no (La vera storia di Jack lo Squartatore, una delle sue interpretazioni più notevoli a mio avviso, La pazzia di re Giorgio, The day after Tomorrow), in cui riesce alternativamente ad accentuare o a compensare il fisico minuto per essere divertente, serio e perfino spaventoso (chi di noi non sobbalzò nella scena di lui e Frodo a Gran Burrone?), grazie soprattutto allo sguardo che definì, per un attore, la parte più importante del viso.
Buon viaggio verso Valinor, piccolo grandissimo uomo.
Andrea Persi