Londra, 1957. Ada Harris (Lesley Manville) è una donna delle pulizie di mezza età la cui vita si svolge in maniera ordinaria tra datori di lavoro più o meno eccentrici di cui si prende maternamente cura, il tempo libero passato con l’esuberante migliore amica Violet (Ellen Thomas) e simpatico ma scapestrato Achie (Jason Isaacs) e il desiderio di veder tornare il marito Eddie disperso in guerra. Incantata da un sontuoso vestito di Christian Dior visto in casa di una delle sue facoltose clienti, Ada decide di risparmiare un penny dopo l’altro per realizzare il più bizzarro e temerario dei sogni: raggiungere Parigi per comprare anche lei un vestito del famoso stilista.
Tratto dal romanzo dello statunitense Paul Gallico e già oggetto di un film tv del 1992 con il titolo In volo per un sogno, con Omar Sharif e Angela Lansbury, questa trasposizione, diretta dall’inglese Anthony Fabian oltre a essere un vero spettacolo visivo grazie al gioco di contrasti tra i colori pallidi dell’Inghilterra e quelli luminosi della Francia (sottolineato anche dal modo in cui cambia il look della protagonista) è una deliziosa commedia romantica che, pur non abbandonando il tono semifavolistico che pervade la storia, suggerisce allo spettatore riflessioni sulla vita, sull’amore, sull’amicizia e sull’importanza di avere (e seguire) i propri sogni, anche quando la parte più difficile è capire cosa si desidera davvero.
Lesley Manville, già candidata all’Oscar per un altro film ad ambientazione “sartoriale”, ossia Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson e famosa al pubblico per aver interpretato una delle svampite fate madrine di Cenerentola nei due Maleficent con Angelina Jolie, è assolutamente magistrale (e nettamente superiore, bisogna dirlo, alla versione tv della Lansbury) nell’interpretare questa donna gentile e riservata ma che dentro di sé conserva ancora la forza e l’immaginazione di una ragazzina con cui cercherà di realizzare i propri sogni e di aiutare le persone che stanno intorno. Ottime anche Isabelle Hupppert nel ruolo della rigida Madame Colbert e la giovane Alba Baptista, nei panni di un personaggio (la modella Natasha) chiaramente ispirato alla leggendaria Audrey Hepburn, vera icona femminile di quel periodo.
Un film molto piacevole, ben diretto e ottimamente recitato.
Andrea Persi
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