Le nostre commedie natalizie (i famigerati Cinepanettoni) hanno una particolarità: con buona pace di classici come La vita è meravigliosa di Frank Capra o Il miracolo della 34ª strada George Seaton in essi non c’è una componente magica né storie d’amore se non qualcuna talmente insulsa da far sembrare Federico Moccia, Ernest Hemingway. All’estero la pensano diversamente e il Natale filmico è soprattutto è magia e amore come nella pellicola diretta da Paul Feig (Un piccolo favore), sceneggiato da Bryony Kimmings e dal premio Oscar Emma Thompson, per la fotografia di John Schwartzman (Saving Mr Banks, Jurassic World) e le musiche di Theodor Shapiro (Lo stagista inaspettato, Spie sotto copertura).
L’aspirante cantante Kate (Emilia Clarke), sbadata commessa di un negozio di decorazioni natalizie a Londra, affronta la vita con cinismo ed egoismo finché un incontro casuale con l’affascinante Tom (Henry Golding) non le offrirà una nuova prospettiva sul mondo e sulle persone.
Simpatica commedia di buoni sentimenti, sulle note di George Michael e degli Wham (il cui successo del 1984 da il titolo al film) che racconta il personalissimo viaggio di una protagonista, l’ex , l’ex Daenerys Targaryen de Il trono di spade, che conferma anche qui la propria versatilità artistica anche quando, come in pellicole come Terminator Genesys o Solo: A star war story, la storia è quello che è, egocentrica come Ebenezer Scrooge e pasticciona come Bridget Jones (vedi, ad esempio, il flashback sul pesce palla) verso una nuova consapevolezza di sé stessa e degli altri, passando, in maniera divertente ma allo stesso tempo sentimentale, attraverso una famiglia ben oltre l’orlo della una crisi di nervi, guidata da una madre tirannica e imbarazzante (un’ eccezionale Emma Thompson), un capo fissato col Natale (Michelle Yeoh di Star Trek Discovery), una coppia di poliziotti male assortiti, un gruppo di bizzarri senza tetto e ovviamente il consueto fascinoso protagonista maschile.
Molto azzeccata, infine, l’intuizione dello statunitense Feig, di utilizzare come ambientazione non l’ormai abusata New York, ma una Londra prenatalizia accogliente, quasi familiare, della quale ci vengono mostrati luoghi noti e meno noti come il Covent Garden, il Phoenix Garden di Camden o la Chiesa di St. Mary a Marylebone.
Film per riscoprire con un sorriso, lo spirito del Natale.
Andrea Persi