Grande appassionato di scacchi, in qualche occasione John Wayne riuscì ad inserire brevi scene di gioco nei suoi film, per esempio in “McLintock!”, il western del 1963 diretto da Andrew V. McLaglen, e in “Il circo e la sua grande avventura” dell’anno dopo.
Si sa pure che, durante le riprese di “Rio Bravo” come durante quelle di “Il pistolero”, era solito organizzare lunghe maratone di gare che si protraevano anche per tutta la notte.
Gli scacchi, dunque, erano uno dei suoi più grandi interessi, un hobby che condivideva con alcuni suoi colleghi e che lo teneva incollato alla sedia per ore. Era bravo? Difficile dirlo. Sul set di “Il pilota razzo e la bella siberiana” batté il regista Josef von Sternberg, esperto giocatore dello Steiner Chess Club di Hollywood. Tuttavia, celebre fu la sfida con l’attore William Windom: cinque partite consecutive, tutte perse dal cowboy!
Alcune volte fu pure accusato di imbrogliare. Robert Mitchum disse che Wayne con le sue grandi mani avrebbe potuto tranquillamente spostare uno scacco e, di nascosto, muoverne anche un altro. Si riferiva a quanto accaduto sul set di “Chisum”, quando suo figlio Christopher, che era nel cast di attori, giocando con Wayne, lo sorprese a barare muovendo due pezzi simultaneamente. Il giovane non sapeva come affrontare la situazione, stava giocando contro una leggenda e non se la sentiva di accusarlo. Alla fine levò chiara la sua voce e Wayne sornione rispose: “Ragazzo, pensavo che non avresti mai deciso di protestare. Adesso facciamo una partita vera”.