Il giovane cioccolatiere Willy Wonka (Timothée Chalamet) arriva in città, desideroso di aprire un negozio all’interno della prestigiosa Galleria Gourmet. Ma dovrà vedersela con il “cartello” formato dai perfidi imprenditori Slugworth (Paterson Joseph), Prodnose (Matt Lucas) e Fickelgruber (Mathew Baynton)

La versione del regista dei due Paddington su come “Willy sia diventato Wonka” è una splendida fiaba a suon di musica e scenografie fantastiche in cui vengono esaltati i valori dell’amicizia e delle generosità in un mondo dovei ricchi cercano di mantenere il loro potere sulle spalle dei più deboli. In questo senso, il giovane Willy, ragazzo onesto, al limite dell’ingenuità, ma geniale (se non magico) quando si tratta di dolci diviene una sorta di rivoluzionario, pericoloso per il Potere al pari del personaggio di Vianne Rocher (Juliette Binoche) di Chocolat, anche se ovviamente senza le suggestioni erotiche del film di Lasse Hallström.

Eccovi il trailer in Italiano

Nella città della Galleria Gourmet, dove si viene depredati dei propri averi e della propria libertà per mezzo di assurdi balzelli e contratti truffaldini, il cioccolato diviene è uno strumento per mantenere lo status quo, attraverso la corruzione a colpi di dolciumi di  poliziotti e perfino religiosi allo scopo di ottenerne la connivenza, sfruttandone l’ingordigia, vedi i personaggi del capo della polizia (Keegan-Michael Key), particolarmente ben riuscita la scena musicale in cui i tre bricconi del “cartello” cercano di corromperlo a colpi di bon bon e del religioso padre Lucius (Rowan Atkinson) e dei suoi 500 monaci “cioccolatizzati” con la conseguenza che il giovane Willy che, invece, vende cioccolato di qualità superiore a prezzi accessibili a tutti e che diffonde il messaggio che i dolci significano soprattutto gioia e allegria, diventa un pericolo mortale. Ed è proprio su tale contrasto, probabilmente la migliore intuizione registica del film, che si basa l’intera narrazione.

In questo prequel è differente anche (e necessariamente) anche la caratterizzazione del protagonista, la cui interpretazione conferma Timothée Chalamet (il quale secondo i rumors potrebbe accettare il ruolo di Harry Osborne nel prossimo Spiederman, come uno dei migliori talenti di Hollywood). Willy Wonka non è più l’adulto malinconico, disilluso interpretato da Gene Wilder né il ragazzino capriccioso ma “amabilmente odioso” di Johnny Depp, ma diviene un personaggio che rappresenta in pieno l’innocenza dei bambini e che finisce nei guai proprio per l’eccessiva fiducia nella bontà del prossimo, venendo però salvato dall’orfana Noodle (Calah Lane), ragazza che, invece, ha dovuto rinunciare alla propria infanzia, ma che non ha perso,nel profondo, la capacità di sognare. Nel cast anche il premio Oscar Olivia Colman nel ruolo della perfida Sig.ra Scrubbit, Jim Carter (famoso per il ruolo del maggiordomo Carson della serie Dowton Abbey) e un irriconoscibile Hug Grant dei panni di un antipaticissimo Umpa Lumpa (ruolo lo stesso Grant ha onestamente ammesso di aver accettato per mere ragioni economiche, mentre King ha spiegato la scelta definendo Grant “lo s…..zo più divertente e sarcastico che abbia mai incontrato”).

In definitiva, abbiamo il nostro film di Natale (nel quale peraltro non si parla affatto della festività) che visto il risultato potrebbe dar vita, prima di arrivare agli eventi de “La fabbrica di cioccolato”, a uno o anche più sequel.

Andrea Persi

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giubors
“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey
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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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