Di Valerio Sembianza
Second Chance è una serie televisiva statunitense creata da Rand Ravich per il network Fox.
La serie, con protagonista Robert Kazinsky, è un dramma dai toni sovrannaturali liberamente ispirato dal celebre romanzo Frankenstein di Mary Shelley.
La serie è stata cancellata dopo una sola stagione prodotta.
Il settantacinquenne Jimmy Pritchard è un ex sceriffo della contea di Los Angeles ormai in pensione, coinvolto quindici anni prima in un caso di corruzione. Una notte rimane ucciso durante una rapina a casa del figlio (agente dell’FBI ),ma si risveglia, riportato in vita dai gemelli miliardari Mary e Otto Goodwin, geni delle biotecnologie e fondatori di un impero dei social network chiamato Lookinglass. Pritchard si “rianima” in una versione più giovane di se stesso, con capacità fisiche amplificate e a questo punto dovrà scegliere se condurre la vita dissoluta di un tempo o redimersi.
La premessa di questa serie risulta subito interessante ed eccentrica e anche se lo spirito viene troppo presto nascosto sotto numerosi elementi convenzionali e viene a mancare la profondità della sceneggiatura che avrebbe potuto regalare un impatto maggiore al pubblico, non mancano compensazioni come il rapporto emotivamente carico e affascinante tra i gemelli e quello spesso inaspettatamente toccante tra il “giovane padre” Pritchard e il figlio.
Troppo presto però il tutto si trasforma in niente più che una serie crime-procedurale lasciando qua e la solo squarci di quel qualcosa di più interessante che immaginiamo nascondersi sotto la superfice.Si perde così la ghiotta opportunità di complicare una storia di redenzione con analisi approfondite dell’io, sfruttando un personaggio che potrebbe essere a dir poco psicologicamente complesso davanti alla nuova prospettiva di vita concessa e al pensiero disperato di non poter svelare il proprio segreto ai suoi cari e quindi non poter vivere appieno la ricongiunzione con loro.
Questo purtroppo vale anche per l’analisi dei gemelli Goodwin, senz’altro i personaggi più interessanti dell’intera serie ; i due sono legati indissolubilmente da un legame fin troppo morboso, arrivando addirittura a creare un linguaggio comune e segreto, incomprensibile se non a loro stessi.
Second Chance ha un potenziale elevato, grazie al proprio cast e a un concetto solido di narrazione, ma resta impantanato nei propri elementi procedurali, incapace di combinarli al meglio.
Avrebbe avuto bisogno di abbracciare maggiormente il proprio lato umano invece cerca di fare troppo risultando poco convincente e sprecando la sua “possibilità” di redenzione.