In un’America divisa e devastata da una seconda guerra civile, un gruppo di reporter formato da Lee (Kristin Dunst), Joel (Wagner Moura), Sammy (Stephen McKinley Henderson) e Jessie (Cailee Spaeny), seguono sul campo le fasi del conflitto e sono testimoni delle diverse atrocità causate dal crollo dell’ordine costituito.

L’inglese Alex Garland continua la sua riflessione cinematografica, tipica della fantascienza soft, sulle reazioni umane a fronte di eventi straordinari, come lo scoppio di una nuova guerra di secessione (delle cui cause peraltro si ricava pochissimo dalla pellicola se non una qualche vaga responsabilità delle scelte politiche del Presidente in carica) tra gli abitanti degli Stati Uniti, questi ultimi solitamente protagonisti indiretti (se non artefici) di molti conflitti nel mondo.

Il regista alterna momenti di quiete a momenti di cruda violenza, tutti finalizzati a descrivere il tracollo della civiltà e l’alba di una barbarie fatta di xenofobia, violenza, prevaricazione o più banalmente di egoismo di colore che si rifugiano in luoghi lontani dal conflitto, sperando di evitarne le conseguenze e i cui sviluppi e durata appaiono difficilmente prevedibili. Una scelta voluta per offrire allo spettatore una storia dal finale aperto e quindi maggiormente disorientante ed alienante (o più banalmente per porre le basi dell’ennesimo franchisee). In questo futuro distopico, i protagonisti compiono una vera e propria discesa negli inferi in cui la loro umanità sarà messa a dura prova e che, infatti, per alcuni finirà irrimediabilmente perduta.

Nonostante che le grandi ambizioni sociologiche e psicologiche del regista vengano nobilitate dalla buona prova degli attori (in particolare Kristin Dunst e il veterano Stephen McKinley Henderson), il film risulta didascalico con personaggi poco più che stereotipati, il cui percorso emotivo risulta tracciato fin dalle prime sequenze in una storia che risulta poco coinvolgente per la scarso pathos delle situazioni e dello stesso finale, girato come un livello del videogame Call Of Duty.

Bel tentativo, ma nel complesso, un’occasione mancata

Andrea Persi

Guardate il Trailer

Share.

“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

Leave A Reply