Con F1, il regista Joseph Kosinski (Top Gun: Maverick) porta sul grande schermo una delle sfide più ambiziose degli ultimi anni: trasformare la Formula 1 in spettacolo cinematografico senza sacrificare la sua anima tecnica. E lo fa con un alleato d’eccezione: Brad Pitt, in un ruolo costruito su misura per unire esperienza, carisma e fragilità.

Pitt interpreta Sonny Hayes, un ex pilota richiamato in pista per affiancare una giovane promessa all’interno di un team fittizio – APX GP – in un campionato reale della Formula 1. La pellicola, realizzata in collaborazione con la FIA, Liberty Media e i 10 team ufficiali, si distingue fin da subito per una scelta radicale: tutte le scene di gara sono state girate realmente nei weekend di Formula 1, con monoposto personalizzate che sfrecciano a fianco dei veri campioni. Il risultato è un’autenticità visiva senza precedenti.

Kosinski opta per una regia immersiva e ipercinetica. La macchina da presa segue le traiettorie delle vetture a velocità reali, restituendo al pubblico non solo l’adrenalina della corsa ma anche la fisicità della guida. La fotografia di Claudio Miranda (già premiato con l’Oscar per Vita di Pi) alterna spettacolari slow motion a riprese aeree mozzafiato, mentre il sound design trasforma ogni cambio marcia e derapata in una sinfonia meccanica.

Ma F1 non è solo forma. Il cuore narrativo del film è il rapporto tra generazioni, la lotta tra l’uomo e il tempo, la riflessione su cosa significhi essere rilevanti in un mondo che corre più veloce di quanto si riesca a pensare. Brad Pitt è credibile, fisicamente coinvolto, ma mai sopra le righe: la sua performance è un equilibrio di grinta e malinconia, mentre Damson Idris – il giovane talento – porta freschezza e ambizione.

La sceneggiatura, firmata da Ehren Kruger (Top Gun: Maverick), evita le forzature drammatiche e si mantiene ancorata a una narrazione sportiva asciutta e concreta. I dialoghi tecnici non vengono mai banalizzati, e il contesto della Formula 1 – spesso difficile da rendere al pubblico generalista – è trattato con rispetto e precisione.

In conclusione, F1 è un film che corre veloce, ma non si perde nella corsa. Un prodotto ibrido, dove spettacolo hollywoodiano e realismo sportivo convivono in modo sorprendentemente armonico. Un’opera pensata per i fan della Formula 1, ma capace di parlare anche a chi cerca nel cinema una scarica di pura energia visiva.

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giubors
“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey
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