Dopo la conferenza stampa, tenutasi in streaming per le restrizioni anticovid, a cui hanno partecipato oltre ai protagonisti principali, il regista Arnaldo Cantinari (direttore della fotografia delle precedenti stagioni), gli sceneggiatori Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli e i produttori per Cattleya Gina Giardini e Riccardo Tozzi, debutta su Netflix la terza e conclusiva stagione della serie tratta dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, basata sull’omonimo film di Stefano Sollima di cui rappresenterebbe, ma il condizionale è diventato d’obbligo nel corso delle puntate, una sorta di prequel.

Avevamo lasciato, tra uscite di scena come quella di Lele Marchilli (Eduardo Valdarnini) e ritorni, come quello del feroce boss Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi) i personaggi reduci dalla battaglia per la conquista del potere politico nella Capitale e ora li troviamo in procinto di affrontarsi nello scontro decisivo per accaparrarsi il ricco affare del Giubileo sempre all’interno di quel contesto fatto di soldi e potere in cui crimine, politica e religione s’intrecciano e cercano di prevalere l’uno sull’altro. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questi 6 episodi conclusivi? Dai commenti del cast artistico e tecnico, soprattutto degli sceneggiatori secondo cui sono i personaggi stessi ad avergli suggerito il loro destino, certamente la discesa “negli inferi” compiuta da alcuni dei protagonisti nel corso della precedente stagione, come il sempre più spregiudicato politico Amedeo Cinaglia (Francesco Nigro) o il giovane boss “Spadino” Anacleti (Giacomo Ferrara) gli presenterà il conto. E se il destino di altri, come l’ambizioso Aureliano Adami (Alessandro Borghi) o il potente Samurai (Francesco Acquaroli), già scritto e deve solo compiersi per altri, come Alice (Rosa Diletta Rossi), moglie di Cinaglia, forse c’è ancora una speranza di redenzione.

E su tutto questo palpitare di uomini e donne assetate di potere e allo stesso tempo vittime di esso si staglia Roma, l’unica (come ci dice la tagline di questa stagione) a essere eterna.

Eccovi il Trailer

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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