Dopo un’ atterraggio di fortuna in un’isola delle Filippine, il capitano Brodie Torrance (Gerard Butler), aiutato dal detenuto Loius Gaspare (Mike Colter) dovrà affrontare, nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, una dura lotta per proteggere il proprio equipaggio e i passeggeri dalle milizie dello spietato signore della guerra Junmar (Evan Dane Taylor).
Esaurita la ormai consunta saga di “attacco al potere” Gerard Butler si affida al francese Jean-François Richet per questo action movie in cui interpreta non un super agente iperattivo alla Jack Buer, ma un uomo comune che suo malgrado deve affrontare una situazione disperata, affiancato dall’ex Luke Cage di Netflix (discreto nelle movenze come un ippopotamo in un Carrefour) a cui la produzione non ha trovato di meglio che dare il nome di nome dei Re Magi (Baldassarre e Melchiorre magari se li tengono per un sequel).
Il risultato è una pellicola modesta, grondante di scene noiose, scontate, clichè (i non occidentali sono brutti e cattivi, mentre gli occidentali sono buoni anche quando mandano omaccioni armati a sparare in un villaggio, ovviamente privo di donne e bambini) e sequenze involontariamente comiche tra cui ricordiamo: Butler che trova un telefono satellitare nella giungla e dopo 5 minuti lo fracassa addosso a un nemico e che dopo aver girovagato per ore si ricorda di poter riparare l’aereo senza dover attendere i soccorso, affrontando allo stesso tempo guerriglieri con la mira di uno stormtrooper orbo.
Insomma nessun pathos e nessuna spettacolarità ma unicamente tediosa routine di esaltazione dei valori (o presunti tali) a stelle e strisce.
Andrea Persi