Cosa fa funzionare un film d’orrore? E’ probabile che le spiegazioni del perchè si provi piacere nel guardare un film horror abbiano raggiunto un livello così scontato da non essere più credibili, come buona parte degli horror che esse hanno preteso di far capire. Preferiamo lasciare la domanda senza risposte, ma di fondo c’è che i personaggi di un buon horror dovrebbero sentirsi intrappolati in una situazione dalla quale non c’è scampo se non affrontando la minaccia ed imprigionare a loro volta lo spettatore in una situazione che sfocia obbligatoriamente nell’immagine repulsiva attesa. Eppure, che si sostenga il loro fondamento su paure primordiali – come la paura d’essere mangiati – o che si declini la paura come aspetto della libido sessuale – una risposta ormonale alla minaccia -, un jumpscare, una maschera o il capovolgimento di un archetipo – come la casa che da luogo accogliente e familiare si trasforma nel suo opposto – non sempre funzionano. Per trascorrere il prossimo halloween, però, proviamo lo stesso a dare tre dritte, tre consigli cinematografici per provare i diversi gusti della paura.


Il primo film è “Fantasmi di guerra” di Eric Bress, girato nel 2020. Nella Francia occupata dai nazisti, un gruppo di soldati americani prende il controllo della vecchio posto di comando della Wehrmacht, una casa di campagna infesata, dove si manifestano inquietanti presenze. Un diario rivela loro che i proprietari, gli Helwig, avevano dato rifugio agli ebrei ed i nazisti li avevano uccisi brutalmente. Proveranno a sfuggire alla minaccia dando sepoltura agli Helwing, ma neppure questo basta perché la realtà è molto più complessa. Ci sono connessioni emotive intense tra guerre distanti decenni che alterano la percezione della realtà. Si fondono perfettamente horror, azione, fantascienza e dramma bellico come una sostanziosa componente psicologica.


Il secondo consiglio è una pellicola lontana nel tempo, “Il mistero del castello”, film del 1963 a tema vampiresco, diretto da Don Sharp, in cui troviamo una coppia britannica in luna di miele che si perde in Bavaria ed accetta l’ospitalità del dottor Ravna, senza sapere che l’uomo è un entusiasta capo d’una setta votata al culto di vampiri. Quando Ravna li drogerhà durante una festa in maschera ,sarà troppo tardi. E’ un film morboso, eccentrico, dalle ricche scenografie e dai magnifici costumi. La scena finale con l’assalto di decine di pipistrelli è imperdibile.


Il terzo consiglio è un film di culto e porta la firma di George A. Romero ed è “La città verrà distrutta all’alba”, del 1973, l’unico, il vero. E’ un film con un significativo sottotesto politico, abbondante d’azione, in bilico tra l’apocalittico e l’horror, perfetto per i sopravvissuti alla pandemia da covid. La storia narra le vicende claustrofobiche dei residenti di una piccola città americana che viene accidentalmente colpita da un’arma biologica militare. L’atmosfera è imbalsamata nell’inquietudine e la paura finisce col distruggere ogni possibile via d’uscita.

Angelo D’Ambra

Share.

Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.

Leave A Reply