Il diciannovenne Billy (Matteo Oscar Giuggioli), ex bambino prodigio, ora adolescente introverso e nevrotico, a seguito della la fuga del padre, vive con l’eccentrica madre Regina (Carla Signoris) in un quartiere residenziale delimitato dal fiume Po. L’arrivo di Zippo (Alessandro Gassmann), un musicista in perenne fuga da se stesso, scuoterà la monotona routine del ragazzo e dei suoi amici.
L’opera prima di Emilia Mazzacurati (figlia del più compianto cineasta Carlo) è ripetendo il giudizio che ne ha dato il deuteragonista del film Alessandro Gassmann, definendo la pellicola, “un film surreale con sentimenti reali” giocato, in effetti, attraverso una serie di ossimori: dalla mamma che ama incondizionatamente il figlio ma si comporta in maniera più immatura di lui, al pompiere terrorizzato dal fuoco, fino alla ragazza che riesce a troncare un rapporto umano solo concedendosi fisicamente.
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La regista dimostra di sapersi muovere abilmente nel microcosmo surreale da ella stessa creato, realizzando un racconto, indubbiamente irreale e privo di memorabili guizzi comici, ma nel complesso piacevole che parla della vita e di come abbiamo bisogno del prossimo per affrontarla (“è meglio essere da soli insieme” dice in una scena Beppe Battiston che interpreta il già citato vigile del fuoco con la fobia delle fiamme) e in cui non commette il facile errore di abbandonarsi a un happy end da commedia americana, lasciando anzi un finale aperto e incerto. Come la vita.
Andrea Persi.