Ancora una volta George Herbert, VIII° Conte di Carnavon ha aperto le porte di Highclere Castle, la sua dimora di campagna, già apparsa ne Le quattro piume di Shekhar Kapur, Sua Maestà viene da Las Vegas di David S. Ward, Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e perfino nel video musicale Heaven di John Legend, alla troupe della serie tv Downton Abbey per il secondo film post serie dopo quello del 2019.
Dopo il matrimonio tra Tom (Allen Leech) e Lucy (Tuppence Middleton) la quiete del conte Robert (Hugh Bonneville) e della contessa Cora (Elizabeth McGovern) viene turbata dalla richiesta della troupe cinematografica del regista Jack Barber (Hugh Darcy), di cui fanno parte anche il divo Guy Dexter (Dominic West) e la capricciosa attrice Myrna Dalgleish (Laura Haddock), di girare un film all’interno della loro dimora e dalla notizia che un vecchio spasimante della Contessa madre Violet (Maggie Smith) le ha lasciato in eredità una villa sulla riviera francese. Gli abitanti di Downton Abbey e i loro fidati domestici dovranno dunque separarsi per far fronte a questi eventi improvvisi.
Il doppio arco narrativo principale che poi si sviluppa nelle consuete sottotrame minori ripropone la formula che ha fatto la fortuna della cinque stagioni della serie, costituita da un mix di stile, dramma, sentimenti (per lo più inespressi) e massicce dosi di humor inglese.
Una formula che funziona ancora molto bene, dipanando la storia tra situazioni che si risolvono e altre che arrivano al peggiore degli epiloghi o a colpi di scena imprevedibili , affrontando con il consueto garbo british anche tematiche forti, senza che (almeno in apparenza) le non più tanto solide (letteralmente) mura di Downton ne siano scosse anche quanto, come in questo caso, la storia suggerisce una specie di rivoluzione a causa dell’arrivo di estranei che portano con sé la modernità costituita dal Cinema sonorizzato e di un viaggio lontano dall’Inghilterra.
Probabilmente il maggior merito di Julian Fellowes e dei suo gruppo di sceneggiatori, in un universo di serie che cercando di sopravvivere attraverso stravolgimenti e brusche virate narrative è proprio quello di averne creata una in cui sembra che cambi quando in realtà nulla cambia.
Andrea Persi
La frase: “I Crawley vanno e vengono, ma la famiglia rimane”
Eccovi il trailer in Italiano