Si chiamava Marta Victoria Moya Peggo Bourgés. Era nata a Rosario, il 23 febbraio del 1931, e sin dall’età di sedici anni aveva preso a recitare in piccoli ruoli in film messicani. Fu in una di queste partecipazioni, “La bestia magnífica” del 1953, che un produttore, Raúl de Anda, le attribuì il nome d’arte con cui è divenuta celebre. La chiamò Linda cioè “bella” e poi Cristal, perchè la sua pelle era “perfetta come un cristallo”.

Debuttò a Hollywood a metà degli Anni Cinquanta, con “La saga dei comanches” di George Sherman. Con Sherman lavorò ancora in “Una storia del West”, nel 1958, lo stesso anno interpretò Ellen Hardy in “Duello a Forte Smith” per Gordon Douglas, ma fu una terza pellicola a portarle fortuna: “In licenza a Parigi”, una commedia con Tony Curtis, con cui vinse il Golden Globe come migliore attrice debuttante.

Non conosceva l’inglese, solo lo spagnolo e l’italiano che aveva appreso dai suoi genitori, seguendoli dall’Argentina all’esilio a Montevideo. Restò orfana nel 1947, a seguito di un gravissio incidente stradale. Nel 1950 sposò l’attore Tito Gómez da cui divorziò dopo due settimane. Andò meglio col suo secondo marito, il petroliere e industriale Robert W. Bob Champion, con cui restò sposata per undici mesi. Sposò poi Yale Wexler, nel 1960, e il matrimonio funzionò per sei anni e diede sei figli.

Interpretò Cleopatra nel peplum “Le legioni di Cleopatra” di Vittorio Cottafavi. Altre produzioni italiane che la videro nel ruolo di protagonista furono “La donna dei faraoni”, sceneggiatura di Ugo Liberatore e Remigio Del Grosso, regia di Victor Turzanskij, e “Le verdi bandiere di Allah”, diretto da Giacomo Gentilomo e Guido Zurli.

Spentasi nel giugno dello scorso anno, l’argentina Linda Cristall acquisì la sua massima popolarità con la serie televisiva “Ai confini dell’Arizona”, vincendo un Golden Globe come miglior attrice nel 1970 con la sua interpretazione di Victoria Cannon.

Indubbiamente, però, maggiore notorietà le diede l’interpretazioni della bella Flaca, accanto a John Wayne, in “La battaglia di Alamo”, del 1960. Questo film fu molto chiacchierato…

I due attori si erano incontrati casualmente due anni prima. Linda ara appena ventiduenne e non aveva girato che una manciata di film. Wayne fu fulminato dalla sua bellezza, le si avvicinò e si presentò. Linda restò sbalordita, non riuscì a credere che Wayne, la più grande star di Hollywood, stesse mostrando attenzioni nei suoi confronti. Dopo una lunga e spensierata conversazione, i due si lasciarono, ma prima Wayne le disse che stava preparando un nuovo film e che ci sarebbe stato un ruolo per lei. Trascorse un po’ di tempo e finalmente Wayne si rifece vivo.

La sua inconfondibile voce al telefono spiegò il progetto de “La battaglia di Alamo” e propose a Linda di interpretato il ruolo femminile principale, quello della fidanzata di Davy Crockett, che poi altri non era che Wayne stesso. Per la Cristal fu il giorno più felice della sua vita.

Lei era divorziata, Wayne era affascinante e poi il copione era pieno di scene romantiche e baci. Entrambi erano attratti l’uno dall’altro e si vede nel film, però molte di quelle parti furono tagliate e nessun bacio fu mai dato. Wayne aveva perso circa quindici chili, dormiva poco, fumava molto, la sua mente era oppressa dai problemi di Pilar Palette, sua moglie, divenuta dipendente dai tranquillanti e aveva tentato il suicidio. Non era pronto per lasciarla né per vivere avventure. Linda Cristal capì poi il dramma che stava vivendo Wayne e apprezzò molto il suo atteggiamento corretto.

Oltretutto fu grazie a questa interpretazione che potè poi recitare la parte di Elena de la Madriaga, in “Cavalcarono insieme”, di John Ford, con James Stewart. Sul set ritrovò pure Richard Widmark.

 

 
 

 

 

 

Angelo D’Ambra

Share.

Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.

Leave A Reply