Come molti sanno, William Shakespeare (chiunque egli fosse), ha creato molti dei suoi capolavori rielaborando miti e leggende diffusi nella cultura popolare del suo tempo e tra questi c’era la storia di Amleto come narrata dallo storico Saxo Grammaticus nel suo Gesta Danorum, scritto nel dodicesimo secolo che ora è diventata un film, che cerca di sfruttare il rinnovato l’interesse del pubblico per il Medioevo scandinavo, avviato dalla serie tv Vikings e diretto dallo statunitense Robert Eggers (The witch, The lightohouse).

Dopo la morte del padre, il re Aurvandil (Ethan Hawke) e il rapimento della madre (Nicole Kidman) per mano dello zio Fjölnir (Claes Bang), il giovane principe Amleth, fugge lontano dal proprio regno. Divenuto un uomo (Alexander Skarsgård) e un possente guerriero, Amleth si finge uno schiavo per penetrare nel feudo dello zio che nel frattempo ha perduto il regno ed è divenuto un semplice signorotto di campagna, per compiere la propria vendetta. Ma la sua determinazione è destinata a essere messa a dura prova.

Eggers si distacca sia dal dramma elisabettiano che dal mito medievale per raccontarci di  un mondo di guerrieri brutali (lo stesso protagonista non si fa scrupolo i lasciar giustiziare i figli dei nemici) che aspirano alla morte in battaglia per essere trasportati nel Valhlalla da Valchirie con l’apparecchio per i denti (sic!!!!)  e di donne fascinose e astute (non solo il personaggio ammaliatore e manipolatore della Kidman ma anche quello coraggioso e indomito di Olga interpretato da Anya Taylor-Joy)desiderose invece dell’amore e del potere nel quale dominano ancora misticismo e violenza, elementi questi centrali nel film e che esaltano l’abilità del regista, già vista nei precedenti film, di creare visioni oniriche e spaventose.

Questo mondo di pura brutalità e magia, in cui il futuro degli uomini sembra predeterminato da entità superiori c appare tuttavia al suo crepuscolo. Siamo alle soglie dell’anno 1000 e si cominciano ad affiorare i primi Stati (Fjölnir è stato, infatti, detronizzato dal re di Norvegia) e lo stesso protagonista s’interroga se rinunciare alla promessa fatta al padre assassinato per una vita pacifica e lontana dal mondo di violenza che ha sempre conosciuto.

Una versione cruda, visionaria e anche molto hollywoodiana (praticamente ogni inquadrata cerca di ricamare sul fisico palestrato del bravo Alexander Skarsgård) del racconto di vendetta più celebre del mondo.

Andrea Persi

La frase: Olga “La tua forza spezza le loro ossa, la mia astuzia le loro menti” 

Eccovi il trailer in Italiano

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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