A 3 anni di distanza da Spirale, Il Cervello ritorna con il suo nuovo album, intitolato “La Crisi”. Affiancato dal compositore delle strumentali dei brani, Francesco Carpentieri, l’artista confeziona un album dalle forti tinte dark, un viaggio tra rap, rock, metal, elettronica e punk rock. Qualcuno potrebbe definirlo “nu.metal” ma in realtà “La Crisi” è molto di più: Il Cervello mantiene la sua coerenza di rapper e rocker ma strizza l’occhio anche al mondo del progressive e del pop. Un altro dei punti forti del disco (oltre la musica e il concept) è la copertina, realizzata dall’iconico fumettista Miguel Angel Martin, papà delle graphic novel “Brian the Brain”, “Total Overfuck” e “Psycopathia Sexualis”.

Protagonista della cover è proprio Il Cervello nei panni del Mago dei tarocchi. Incuriosito ho chiesto al Cervello da dove nasce la sua passione per i tarocchi e l’esoterismo: “Mi sono avvicinato ai tarocchi dopo aver conosciuto di persona Jodorowsky molti anni fa. Ho avuto l’enorme fortuna di poter chiacchierare con lui una 20ina di minuti e mi ha letteralmente stravolto la vita. Ho dedicato a lui il mio primo videoclip, Io sono fatto di cera”.

All’esoterismo mi sono avvicinato grazie appunto a Jodorowsky, Battiato, Gurdjeff e Aleister Crowley” Il Mago dei Tarocchi è una metafora: il simbolo dell’azione positiva e dell’accesso al potere interiore per cambiare la propria vita in meglio. Il fascino di questo album risiede nella sua universalità e La Crisi, a differenza di Spirale, è potenzialmente un prodotto mainstream, radiofonico, nonostante il genere di partenza possa far presagire un ascolto prettamente di “nicchia”.

Le 9 canzoni possiedono la capacità di intervallare enormi scariche di rabbia e adrenalina a momenti di catarsi, di dolcezza, di calma, a moshpit aggressivi e balli EDM e dance-punk. Mentre nel panorama musicale mondiale band come Linkin Park, KoRn, Limp Bizkit, Papa Roach, Marilyn Manson e Slipknot avevano già sondato nei primi del 2000 queste sonorità, il vero esercizio di stile dell’artista è stato il prendere alcuni generi sostanzialmente ritenuti “vecchi” e riportarli all’ascoltatore italiano in una nuova salsa come in alcuni precedenti lavori di Salmo e Caparezza. C’è un’armonia nella costruzione della tracklist dell’album, il preludio strumentale “L’inizio” accompagna l’arrivo dell’omonimo brano “La Crisi” che dello storico brano dei Bluvertigo ha in comune soltanto il nome.

La Crisi è un brano rap-progressive che richiama il singolo The Real Thing dei Faith No More, nel testo il rapper cita il mito di Atlante che sorregge sulle spalle il peso del mondo. Terzo brano è Vedova Nera, interessante commistione tra rap, punk-rock e new-wave. Sia in Vedova Nera che nella successiva Maelstrom, si può sentire il cambio vocale di Preziosi tra rap, canto pulito, scream e growl (punto di forza già riscontrato in Spirale) e l’accomunamento della tematica del narcisismo e delle relazioni tossiche e distruttive. Di Maelstrom è interessante l’extrabeat e la chiusura black-metal in growl alla possente strumentale composta da Francesco Carpentieri.

Eterni Rivali ricorda nel riff iniziale gli storici Killswitch Engage e l’emo di Funeral For a Friend, ma la ciliegina sulla torta è il featuring di Olly Riva degli Shandon, The Fire e The Magnetics, una tra le figure più iconiche del panorama alternative e del punk italiano. Eclissi si avvale della composizione e il ritornello cantato da Federico Lobello, un altro brano colmo di sonorità progressive e che ricorda vagamente i Muse del periodo Origin of Simmetry. Il testo ha riferimenti al noto occultista del ‘900: Aleister Crowley. Come un film d’amore è la power ballad del disco, il classico brano da ascoltare live con un accendino tra le mani, che chiude la trilogia dei rapporti tossici.

In conclusione c’è Berlino, brano che mi ha colpito per la varietà di generi musicali e omaggi letterari/cinematografici menzionati dal vocalist. In Berlino – come riportato nel comunicato stampa – è un brano che racconta l’esperienza di vita di Antonio tra Berlino e Amburgo, città nelle quali ha vissuto per due anni. Tra gli artisti citati sottilmente nel brano troviamo Blixa Bargeld, pioniere dell’industrial e cantante degli Einsturzende Neubaten, noto anche per la collaborazione alla chitarra in numerosi brani di Nick Cave, la cantante punk tedesca Nina Hagen e Till Lindemann dei Rammstein.

In conclusione, La Crisi non è album esente da difetti, in quanto c’è troppa chitarra a farla da padrone, ottimi i riff, ottima la tecnica, ma l’album ha pochi momenti di “respiro”. Anche il numero di brani, 9, è un po’ basso. Sarebbe stato apprezzabile l’aggiunta di almeno altri 3-4 brani vista l’enorme mole di lavoro e la ricerca musicale de Il Cervello e di Francesco Carpentieri, insieme ai turnisti Carmine di Giacomo alla batteria, Saverio Russo al basso e Luciano Rella alla chitarra.

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giubors
“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey
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