LARTE DELLA FUGA E IL GIOVANE PIANISTA FILIPPO GORINI: UN PROGETTO MULTIDISCIPLINARECON IL SOSTEGNO DEL BORLETTI BUITONI TRUST

In uscita il 27 agosto l’album dell’ultimo capolavoro incompiuto di Bach con Alpha Classics/Outhere Music France

Nei prossimi mesi una serie di video-podcast con artisti come Frank Gehry, Peter Sellars, Alexander Polzin, Alfred Brendel, Alexander Sokurov, Mitsuko Uchida e altri

Durante il silenzio dovuto alla pandemia, il pianista ventiseienne Filippo Gorini si è immerso con dedizione nello studio dell’Arte della fuga, il capolavoro mistico incompiuto di Johann Sebastian Bach. Grazie al sostegno del prestigioso Borletti Buitoni Trust “Award”, assegnatogli nel 2020, ha creato The Art of Fugue Explored, un progetto di vasta portata che attraverserà i prossimi due anni e abbraccerà una molteplicità di discipline oltre la musica. È dal 2013 che il giovane musicista italiano si dedica alla grandiosa opera di Bach, ma il lockdown gli ha dato l’opportunità inaspettata di approfondire la sua ricerca personale; Gorini si servirà di diversi canali – dal vivo, digitali e virtuali – per condividere la sua esplorazione con il più vasto pubblico possibile.

Il primo passo del progetto è l’album BACH The Art of Fugue, registrato nel settembre 2020 al Teldex Studio di Berlino, in uscita in tutto il mondo il 27 agosto 2021 per l’etichetta Alpha Classics, la stessa con cui Filippo Gorini ha già inciso due CD con monumentali opere di Beethoven: le Variazioni Diabelli nel 2017 e le Sonate op. 106 e op. 111 nel 2020, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti come il Diapason d’Or e recensioni a 5 stelle da “The Guardian”, “BBC Music Magazine” e “Le Monde”. 

Per il libretto del CD in uscita, Gorini ha composto inoltre un ciclo di sonetti e haiku, pensati come preludi ai contrappunti e ai canoni dell’Arte della fuga.

«I trionfi di intelletto e artigianato – dice Filippo Gorini – i simboli e gli strati di significato nascosti nella concezione di questo lavoro sono tutt’uno con il canto delle sue voci. La concezione che L’arte della fuga debba essere vista esclusivamente come una meraviglia teorica è fuorviante; man mano che i contrappunti e i canoni evolvono nella complessità formale, così cresce anche la loro tensione emotiva, fino al mistero straziante dell’incompiuta Fuga XIV».

Lo scopo principale del musicista è quello di presentare questo lavoro non come un monumento fissato nel passato, ma attraverso un vivo dialogo con la cultura contemporanea.

Oltre a includere L’arte della fuga nel programma dei suoi concerti per le prossime stagioni, Gorini pubblicherà una serie di video-podcast in cui converserà con 14 eminenti personalità del mondo delle arti e della scienza, invitate per il loro particolare legame con la figura di Bach. Fra queste, lo scultore Alexander Polzin, il pianista Alfred Brendel, il regista Alexander Sokurov, la pianista Mitsuko Uchida, l’architetto Frank Gehry, il regista teatrale Peter Sellars, il direttore Yannick Nézet-Séguin e il matematico Marcus du Sautoy. Le interviste sono costruite sulla struttura stessa dell’Arte della fuga: 14 episodi, come i 13 contrappunti e la fuga finale, con un titolo tratto dai Quattro quartetti di T. S. Eliot che, come raccolta di meditazioni sul rapporto umano con il tempo, l’universo e il divino, rimandano fortemente al capolavoro di Bach. I documentari verranno pubblicati dopo l’uscita dell’album su una piattaforma digitale che verrà annunciata prossimamente. 

Restano al centro del progetto le esibizioni dal vivo. Dopo un’intensa estate al Marlboro Music Festival negli Stati Uniti, Filippo Gorini intraprenderà un tour di concerti in Europa durante tutto l’autunno del 2021. In Italia suonerà per diversi festival e istituzioni: fra gli altri, il Festival Elba Isola Musicale d’Europa, la Società del Quartetto di Milano, MITO SettembreMusica, il Festival Cristofori di Padova, gli Amici della Musica di Firenze.

Nei prossimi mesi verrà realizzato anche un lungometraggio ispirato alla sua esplorazione dell’Arte della fuga, che sarà accompagnato da un’applicazione per smartphone. «In questo progetto – conclude Gorini – tutto ciò che ha significato di più nella mia vita si unisce organicamente; dal mio amore per la musica – soprattutto per le forme contrappuntistiche – alla passione per l’arte, l’architettura, la matematica e la scienza. Non vedo l’ora di trasformarlo in realtà nei prossimi anni».

FILIPPO GORINI piano

https://www.filippogorini.it

https://www.theartoffugueexplored.com

Vincitore nel 2015 del Concorso “Telekom-Beethoven” di Bonn (con voto unanime della giuria), nel quale ha inoltre ricevuto due premi del pubblico, a soli venticinque anni Filippo Gorini è uno dei più interessanti talenti della sua generazione. Nel 2020 ha ricevuto il “Borletti Buitoni Trust Award”, prestigioso riconoscimento internazionale, con il sostegno del quale è in corso di realizzazione un progetto di approfondimento multidisciplinare sull’Arte della fuga di Bach. Gorini incide in esclusiva per Alpha Classics/Outhere: il suo CD di debutto, uscito nel 2017, con le Variazioni Diabelli di Beethoven, ha ricevuto riconoscimenti internazionali quali il Diapason d’Or, Supersonic Award Pizzicato, e recensioni a 5 stelle da The Guardian, BBC Music Magazine e Le Monde. Nel 2020 ha fatto seguito un secondo CD, con le Sonate op.106 e op.111 di Beethoven, ugualmente acclamato dalla critica. La prossima uscita discografica, prevista per 27 agosto 2021, sarà l’Arte della fuga di Bach, registrata presso il Teldex Studio di Berlino. Tra i prossimi impegni in programma, recital alla Wigmore Hall di Londra e al Concertgebouw di Amsterdam, oltre ad un ritorno al Festival Schubertiade in Austria. Nell’estate 2021 ha partecipato al festival di Marlboro negli Stati Uniti, su invito di Mitsuko Uchida. Ha debuttato con consenso di pubblico e critica alla Elbphilharmonie di Amburgo, alla Herkulessaal di Monaco, alla Tonhalle di Zurigo, al Konzerthaus di Berlino, al Beethovenfest di Bonn, alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, negli Stati Uniti (Seattle e Portland) e in Canada (Vancouver). In Italia si è esibito tra le altre per la Società del Quartetto di Milano, il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Unione Musicale di Torino, la GOG di Genova, Ravenna Festival, Bologna Festival, Ravello Festival. Ha collaborato con orchestre come l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo, la Symfonieorkest Vlaanderen, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra Verdi di Milano, l’Orchestra Sinfonica del Lichtenstein, la Filarmonica Slovacca, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Leonore di Pistoia. Nel 2016 è stato in tour con la Klassische Philharmonie di Bonn nelle principali città tedesche (Bonn, Amburgo, Norimberga, Hannover, Brema, Stoccarda). Diplomatosi al Conservatorio “G.Donizetti” di Bergamo con lode e menzione d’onore e perfezionatosi presso il “Mozarteum” di Salisburgo, continua gli studi con Maria Grazia Bellocchio e con Pavel Gililov, ai quali si aggiunge il prezioso consiglio di Alfred Brendel. Nel 2016 ha partecipato al progetto dell’Accademia di Kronberg “Chamber music connects the world”, dove ha collaborato con il violoncellista Steven Isserlis, che lo ha successivamente invitato al festival di musica da camera di Prussia Cove in Inghilterra. Tra gli altri premi vinti spiccano il Premio “Una vita nella musica – Giovani” 2018, assegnato dal Teatro La Fenice di Venezia, il “Beethoven-Ring” conferito dall’associazione “Cittadini per Beethoven” di Bonn (2016), il premio del Festival “Young Euro Classic” di Berlino (2016) e il primo premio al Concorso “Neuhaus” del Conservatorio di Mosca (2013). È stato lodato da Andrei Gavrilov come “un musicista con una combinazione di qualità artistiche rare: intelletto, temperamento, ottima memoria, immaginazione vivida e grande controllo”.

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giubors
“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey
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