Nella Milano occupata, il ladruncolo Pietro (Pietro Castellitto), detto “Isola” viene a conoscenza che Mussolini sta per fuggire dal Paese con un favoloso tesoro, frutto delle ruberie perpetrate in danno degli Italiani in oltre 20 anni di regime e decide di appropriarsene, mettendo in piedi un gruppo formato da: il cecchino Marcello (Tommaso Ragno), il falsario Amedeo (Luigi Fedele), la ladra acrobata Hessa (Coco Rebecca Edogamhe) l’ex campione di automobilismo Fabbri (Maccio Capatonda), l’anarchico Molotov (Alberto Astorri) e la bella Yvonne (Matilda De Angelis) di cui Pietro è innamorato ma che è costretta a essere l’amante dello spietato gerarca Achille Borsallino (Filippo Timi).
Il regista Renato De Maria è famoso per film drammatici anche dai toni molto forti, come Hotel Paura o La Prima Linea, ma dimostra di sapersi destreggiare egregiamente anche della commedia, con questo “Caper Movie”, in uscita su Netflix il 26 ottobre, fin troppo chiaramente ispirato, a cominciare dal protagonista, al recente Freaks Out di Gabriele Marinetti, al Diabolik dei Manetti Bros e in parte anche a I mitici – colpo a Milano di Carlo Vanzina, ma poco al classico I soliti ignoti, rispetto al quale manca di quell’atmosfera popolana e popolare propria della pellicola di Monicelli.
Abbondano invece i riferimenti fumettistici. A cominciare da una storia adrenalinica fatta di inseguimenti, sparatorie, travestimenti e colpi di scena, fino ai personaggi come ladra acrobata in stile Catwoman, il cecchino guercio o lo spericolato (e cocainomane) pilota interpretato da un Maccio Capatonda che col suo umorismo cinico e surreale si rivela il vero mattatore comico del film, la cui atmosfera vera ma allo stesso tempo antistorica è accentuata dalla colonna sonora formata da brani dell’Italia post bellica, alcuni dei quali interpretati dalla stessa Matilda De Angelis, che vanno da Gianni Morandi a Caterina Caselli, sottolineando anche col rifiuto di utilizzare brani d’epoca, la volontà del regista di rappresentare il fascismo come un periodo oscuro, fatto di uomini e donne (come la perfida Nora, interpretata da Isabella Ferrari), crudeli ed egoisti.
Ma nella storia c’è anche il tempo per i sentimenti non solo col difficile amore tra Pietro e Yvonne, che porrà (più volte) il giovane ladro come un novello Vittorio De Sica ne Il Generale della Rovere, di fronte al bivio tra interesse e dovere, ma anche la storia, più spontanea e innocente tra Amedeo ed Hessa.
Insomma, Renato De Maria inventa nulla (o quasi) di nuovo, ma dimostra di saper riproporre concetti e idee già viste con notevole originalità e abilità registica.
Andrea Persi