Jorge Martínez de Hoyos fu un attore messicano la cui carriera ha attraversato cinque decenni, dagli Anni Quaranta sino alla sua morte, nel 1997. È apparso in film e serie televisive, produzioni sia americane che messicane, con un ruolo indimenticabile in “I magnifici sette”.

 
Visse parte della sua infanzia a San Antonio, Texas. Studiò all’università in Messico (UNAM) e qui scoprì la sua passione per le arti recitative associandosi a diverse compagnie teatrali. In seguito, grazie a una borsa di studio, poté viaggiare e studiare in Francia. Grazie a performance eccezionali sui palcoscenici teatrali, esordì, a ventisette anni, in alcune pellicole di Alejandro Galindo. La sua grande occasione arrivò con “La Escondida”, anno 1952, regia di Roberto Gavaldón, attori principali María Félix e Pedro Armendáriz. Da quel momento la sua fu una carriera di successo, sebbene sempre in ruoli secondari.
 
Fu costantemente chiamato a lavorare in film internazionali, in cui si alternava con i più brillanti personaggi hollywoodiani dell’epoca.
 
Citiamo il film “La selva dei dannati” di Luis Buñuel, anno 1956. Lo stesso anno fu in “La saga dei comanches” di George Sherman. Nel 1966 comparve in “I professionisti” di Richard Brooks, con Burt Lancaster, Lee Marvin, Jack Palance e Claudia Cardinale. Nel 1968 in “I cannoni di San Sebastian”, di Henri Verneuil, con Anthony Quinn e Charles Bronson. Nel 1972 fu in “La feccia”, del regista Daniel Mann, con William Holden, Ernest Borgnine, Susan Hayward e Woody Strode.
 
In patria è ricordato per aver aniamto diverse telenovelas e interpretato personaggi storici come il presidente messicano Benito Juarez in “Aquellos años”, film di Felipe Cazals del 1973, ed il generale Salvador Alvarado nel film “La casta divina” del 1977. Tra le sue ultime collaborazioni figura “Cronos”, horror di Guillermo del Toro, del 1993, premiato a Cannes. Celebratissmo, vincitore dell’Ariel come attore non protagonista per “Sombra verde” e “Canasta de cuentos Mexicanos”, tutti noi lo ricordiamo però per il ruolo di Hilario ne “I magnifici sette”.
 
Era il I marzo del 1960 quando star come Yul Brynner, Eli Wallach, Steve McQueen, Charles Bronson e James Coburn si riversarono in Messico e iniziarono a muoversi nei territori di Cuernavaca, Durango e Tepoztlán e ad animare i Churubusco Studios. L’interazione con gli attori del posto – Rosenda Monteros, Rico Alaniz, Pepe Hern, Natividad Vacio e Mario Navarro – fu fenomenale. Jorge Martínez de Hoyos li capeggiò col suo aspetto tenero e umile, il passo blando, l’ombra pietosa tipica del peone.
 
 

 

 

 

Angelo D’Ambra

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Angelo D'Ambra
Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.
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Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.

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