Nello spazio polifunzionale Scena gestito dalla Regione Lazio e situato nel cuore di Trastevere in Via degli Orti d’Alibert è stato proiettato il docu-film Percepire l’invisibile, diretto da Tino Franco e realizzato, durante lockdown, dagli utenti del Centro Diurno di via Antonino di Giorgio a Roma (ASL RM1), i loro terapeuti e da professionisti del cinema. Il tema centrale dell’opera, che si sviluppa nella visione nel dietro le quinte e nel film vero e proprio di 8 minuti è quello dell’invisibilità, definita come la fragilità dell’essere umano provocata dalla marginalità e dalla non considerazione all’interno della società, causata dalla perdita del lavoro. Rifacendosi al cinema di Georges Melies e a La metamorfosi di Franz Kafka, la pellicola racconta del giovane Francesco che dopo il licenziamento diventa invisibile, ma che potrà contare sull’amore della fidanzata e sulla consapevolezza di non essere da solo a vivere nella sua condizione.  Ispirato alle teorie del padre della psichiatria italiana Franco Basaglia sul concetto di gruppo alla pari, un’opera che rappresenta un contributo originale e senza precedenti al sociale nella cura della collettività.

Andrea Persi

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey
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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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