Nel 2257 la razza umana ha colonizzato la luna, divenuta una gigantesca miniera per le risorse necessarie a sostenere il mondo d’origine e l’idilliaca colonia di Omega. Dopo la morte sul lavoro del padre (Kid Cudi), al giovane Caleb (Isaiah Russell-Bailey) viene permesso di raggiungere Omega, il che però vorrà dire non rivedere più i suoi amici Dylan (Billy Barratt), Marcus (Thomas Boyce), Bornie (Orson Hong) e Addyson (Mckenna Grace). Durante il blocco della colonia a causa di una pioggia di meteoriti i cinque amici decidono di vivere insieme un’ultima avventura, esplorando un misterioso cratere, che, inaspettatamente potrebbe offrirgli la possibilità di rimediare alle tante ingiustizie esistenti sulla base lunare.

Eccovi il trailer

I più giovani conoscono la Disney per le interminabili saghe fantastiche (animate e non) dove la fanno da padrone sequel, prequel, crossover e (di recente) perfino universi paralleli (oltre che per discutibilissimi live action) ma probabilmente solo i “grandi” ricordano l’epoca quasi mitologica in cui la Casa di Topolino era specializzata in film per la famiglie fatti di storie semplici e strutturalmente di difficile “riutilizzo” commerciale ma capaci di trasmettere emozioni e sentimenti profondi come: In fuga a quattro zampe (per il cui finale ancora mi sciolgo come un budino), Iron Will – volontà di vincere o Cool Runnings – Quattro sottozero (con il compianto John Candy).

Ed eliminata la scanzonata atmosfera da teen movie, Crater è un’opera del genere che parla di quelle amicizie che, parafrasando le parole di Richard Dreyfuss in Stand by me, possono aversi solo da ragazzi e che spesso sono destinate a finire con l’età adulta ma che qualche volta (per fortuna) superano il tempo e la distanza e si rafforzano quando si vive un’esperienza insieme.

Ovviamente se possiamo accettare che l’avventura di un gruppo di ragazzi possa evitare la distruzione di un quartiere come succede ne I Goonies, più difficile è convicersi che dei teenager possano influire destino di un intero mondo. Ma se è vero che siamo fatti per oltre il 90% dei film che vediamo, abbiamo bisogno anche di qualche lieto fine, specie se, come in questo caso, è contenuto in una storia ben scritta e altrettanto bene interpretata dal giovane cast.

Andrea Persi

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“Chi ride al cinema non guarisce dalla lebbra, ma per un'ora e mezza non ci pensa.” di Jim Carrey

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