Tante sono le attrici che brillarono per bravura e avvenenza in western divenuti memorabili per poi finire la loro carriera nel dimenticatoio. Ne ricordiamo alcune.
Del cast di attori stellari de “I magnifici sette”, la bellissima Rosenda Monteros, interprete di Petra, fu l’ultima a lasciarci, il 29 dicembre 2018.Tra Yul Brynner, Steve McQueen, Charles Bronson, Robert Vaughn, Brad Dexter, Horst Buchholz, James Coburn e Eli Wallach, moretta, incantevole e aggraziata, non sfigurò.La sua Petra, si nasconde con le altre donne del villaggio quando arrivano gli uomini armati, ma viene presto scoperta. Bella quanto dolce e audace, s’innammora del personaggio interpretato da Horst Buchholz, il capriccioso Chico, in un romantico gioco di corteggiamento che coinvolge lo spettatore e, quando alla fine il giovane decide di rimanere nel villaggio, più di uno avrebbe voluto fare proprio come lui.Nata a Veracruz, Rosenda Monteros aveva studiato teatro in Messico e in Europa, esibendosi con Marcel Marceau, nell’arte del mimo. Al cinema aveva già ottenuto parti importanti in “Il generale dei desperados” di James B. Clark e “Nazarin” di Luis Bunuel. Ne seguirono altre in “Tiara Tahiti” di Ted Kotcheff e in “La dea della città perduta” di Robert Day. Il Messico le avrebbe dato tutto, gloria, rispetto, denaro, premi, eppure solo “I magnifici sette” la trasformò in un volto iconico del cinema internazionale.

Ethel Rojo, modella, attrice e ballerina argentina, sorella della vedette Gogó Rojo, nel 1964 prese parte al film di Sergio Corbucci con Cameron Mitchell, “Minnesota Clay”, nel ruolo della messicana Estella. A quanto pare fu tenuta a debita distanza da Mitchell, sebbene i due si piacessero. L’attore era spaventato dal suo arrivismo. La Rojo sognava una vita da star che Mitchell pensava di non poterle dare.Al di là di queste voci, “Minnesota Clay” è un eccellente western anche in virtù dell’ottima recitazione di Ethel Rojo, bella e cattiva.

Attrice nata a Granada nel 1934, Elisa Montés, fin da bambina si è dedicata alla recitazione, seguita dalle sorelle Enma Penella e Terele Pavez.Debuttò sul grande schermo nel 1954 con il film “Elena”, di Jesús Pascual e nei decenni seguenti comparve in diverse pellicole italiane.La ricordiamo nella commedia del 1956, “Noi siamo le colonne”, del regista Luigi Filippo D’Amico, con Vittorio De Sica e Franco Fabrizi e nel peplum del 1964, “Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili”, diretto da Giorgio Capitani, con Alan Steel, Red Ross, Yann Larvor e Nadir Baltimore.Nel 1965 recitò con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in “I due toreri” e con Gordon Mitchell e Giuliano Gemma in “Erik il vichingo” di Mario Caiano.L’anno dopo partecipò a quattro spaghetti western: “Texas addio”, regia di Ferdinando Baldi, con Franco Nero, “Il ritorno dei magnifici sette” regia di Burt Kennedy, con Warren Oates, Yul Brynner, Fernando Rey, Julian Mateos, “7 dollari sul rosso”, regia di Alberto Cardone, con Anthony Steffen e Fernando Sancho, e “Per un dollaro di gloria”, regia di Fernando Cerchio, con Broderick Crawford e Mario Valdemarin.La ritroviamo anche nel poliziesco, “Il cobra”, di Mario Sequi, in “I vigliacchi non pregano” del regista Mario Siciliano, con Gianni Garko, ed in “Capitan Apache” di Alexander Singer con Lee Van Cleef.

Michele Carey, la bellissima Joey di “El Dorado”, nacque nel 1942 ad Annapolis, nel Maryland, dove suo padre lavorava come istruttore di wrestling presso l’Accademia navale degli Stati Uniti. Bambina prodigio, all’età di tredici anni si esibiva al piano con la Rochester Philharmonic Orchestra. Si diplomò alla High School di Fort Collins, Colorado, nel 1960. Quattro anni dopo, da ragazza madre, era a Los Angeles, come modella per l’agenzia Powers. Aiutata dalla sua bellezza, dagli occhi azzurri, dai bruni capelli selvaggi, presto attirò l’attenzione dei produttori di Hollywood e nel 1966 ottenne il suo primo importante ruolo.Nel penultimo film realizzato dal leggendario Howard Hawks, vestì i panni della provocante Josephine “Joey” MacDonald, accanto alle star John Wayne, Robert Mitchum e James Caan. Hawks l’aveva assunta perché non era riuscito a ottenere Marianna Hill, che stava per firmare con la Paramount e che già aveva diretto in “Linea rossa 7000”. Fu una scelta fortunata perché Carey dette prova di ottime capacità interpretative.Lavorò poi in pellicole con Elvis e Sinatra e apparve in diverse serie televisive, tra cui le western “Selvaggio west”, tra il 1967 e il 1969, e “Gunsmoke”, nel 1972. E’ scomparsa a 76 anni, nel 2018, preceduta dalla morte di suoi figlio.