Per incutere spavento, suscitare preoccupazioni e accendere il senso del terrore e dello sgomento le pellicole horror hanno fatto ricorso all’immaginario mostruoso europeo, alle insanie ed alle paranoie, alle superstizioni, ad angosce ataviche del Vecchio Mondo, con appena qualche accenno a inquietudini dall’eco esotico. In questo filone si segnala, nel 1982, “Il serpente alato” del regista e sceneggiatore Larry Cohen.
La pellicola ha per protagonista una repellente divinità del truculento paganesimo messicano, Quetzalcoatl. Questa sorta di dinosauro protagonista della mitologia azteca, risvegliato dalle preghiere e dai sacrifici umani di un invasato, vola protettato dal sole nella solita Manhattan sporca, frenetica e alienante, disseminandola di cadaveri.
E’ un cult movie per gli amanti di pellicole horror fantastiche a basso costo con vene creative di grande interesse.
Gli effetti speciali non sono dei migliori, spesso il mostro non viene inquadrato ma appare come ombra oppure la telecamera si focalizza sui suoi artigli ma quando finalmente lo vediamo possiamo apprezzare l’opera di Dave Allen con lo stop motion e del costruttore del burattino Randall William Cook. La trama è un po’ nebbiosa e c’è una leggerezza che stride con gli eventi narrati e ne riduce l’impatto scioccante. Non premia neppure la presenza dei tipici protagonisti dei thriller degli Anni Settanta (il commissario tutto d’un pezzo, il drogato, il fanatico, le belle ragazze in bikini…) che fanno precipitare la pellicola nel filone dei polizieschi più ordinari e caserecci.
Ci si trova immersi allora nelle scombussolate indagini del detective Shepard (un fantastico David Carradine) e del sergente Powell (Richard Roundtree) che inseguono le pretese di un ladruncolo tossico di nome Jimmy Quinn (Michael Moriarty).
Si scopre che i corpi efferatamente mutilati nascondono l’esistenza di un nido e di un uovo – almeno uno – che sta per schiudere nel pinnacolo di un grattacielo, il Chrysler Building. Cohen trova il modo perché la polizia possa scovarlo, ma sicuramente non è una di quelle trovate brillanti e intuitive che ci si aspetterebbe da un buon thriller. Qui l’orrore è confinato agli attacchi di Quetzalcoatl, ad alcune scene orripilanti ed a volte grottesche, anzi la sequenza in cui il mostro fa gocciolare sangue sulla gente in strada a New York è davvero sensazionale.
Il risultato complessivo non è trascurabile, ma allo spettatore di oggi il film difficilmente può entusiasmare. Stranamente in Italia non venne distribuito nei cinema ma trasmesso solo in televisione, la prima volta il 28 dicembre 1984 da Italia 1.