Autore: Angelo D'Ambra

Angelo D'Ambra, saggista, laureato in Scienze Politiche, anima il portale di divulgazione storica historiaregni.it, scrive di storia nordamericana per farwest.it e si occupa di critica cinematografica e musicale per planetcountry.it e passionecinema.it.

E’ giusto che tanti eccellenti attori non finiscano nel dimenticatoio e tra questi sicuramente merita Manuel Zarzo. La sua carriera fu costellata di ruoli minori che però gli diedero grande lustro e gli permisero di mostrare le sue qualità interpretative lambendo tutti i generi, dalla commedia – come “L’emigrante” di Pasquale Festa Campanile, con Celentano e Claudia Mori, o “Dramma della gelosia” di Ettore Scola, con Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini, – al cinema d’avventura – come “L’arciere di fuoco” di Giorgio Ferroni, con Giuliano Gemma, Mario Adorf e Silvia Dionisio – sino al giallo di “I due volti…

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L’australiano Errol Leslie Flynn appartiene a decenni troppo lontani da noi e purtroppo pochi lo ricordano. Nacque nel 1909 e si spense nel 1959, le sue pellicole giovanili risultano oggi reperti degli Anni Trenta e appartengono al filone d’azione-avventura che ci risulta troppo ingenuo. Tuttavia non si può davvero tenere in disparte l’interprete del generale Custer nella pellicola di Raoul Walsh del 1941, “La storia del generale Custer”. Aveva già lavorato a film western, era stato protagonista di “Gli avventurieri” (1939) e “I pascoli dell’odio” (1949), e continuò a interpretare ruoli western in “Duello a S. Antonio” (1945), “Sul…

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Grande appassionato di scacchi, in qualche occasione John Wayne riuscì ad inserire brevi scene di gioco nei suoi film, per esempio in “McLintock!”, il western del 1963 diretto da Andrew V. McLaglen, e in “Il circo e la sua grande avventura” dell’anno dopo. Si sa pure che, durante le riprese di “Rio Bravo” come durante quelle di “Il pistolero”, era solito organizzare lunghe maratone di gare che si protraevano anche per tutta la notte. Gli scacchi, dunque, erano uno dei suoi più grandi interessi, un hobby che condivideva con alcuni suoi colleghi e che lo teneva incollato alla…

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Tom Reece, un chiassoso e stimatissimo mandriano, arriva a Chicago dopo tre mesi di viaggio con le sue vacche. Alloggia in un albergo di lusso, servito come un re, si dà alla baldoria e in una partita di poker perde tutto, così è costretto ad accettare un prestito di quattromila dollari da un addetto alla reception, Frank Harris, che, in cambio, pretende di diventare suo socio per trasportare dei manzi in Messico, in modo da farsi strada nel mondo del bestiame e conquistare il “sì” del padre di Maria Vidal, la donna che ama. Frank, legato ad una visione…

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Jorge Martínez de Hoyos fu un attore messicano la cui carriera ha attraversato cinque decenni, dagli Anni Quaranta sino alla sua morte, nel 1997. È apparso in film e serie televisive, produzioni sia americane che messicane, con un ruolo indimenticabile in “I magnifici sette”. Visse parte della sua infanzia a San Antonio, Texas. Studiò all’università in Messico (UNAM) e qui scoprì la sua passione per le arti recitative associandosi a diverse compagnie teatrali. In seguito, grazie a una borsa di studio, poté viaggiare e studiare in Francia. Grazie a performance eccezionali sui palcoscenici teatrali, esordì, a ventisette anni, in…

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“Il tesoro della Sierra Madre” è un film del 1948, diretto da John Huston, adattamento cinematografico di un racconto di B. Traven, incentrato sulla vicenda di alcuni americani ridotti al vagabondaggio a Tampico, Fred Dobbs e Bob Curtin, interpretati da Humphrey Bogart e Tim Holt, che si trasformano in cercatori d’oro statunitensi, al seguito del vecchio saggio Howard (Walter Huston, il papà del regista), e trovano la loro fortuna, per poi finire travolti da timori e sospetti reciproci, perdendo tutto. E’ il miglior lavoro di Huston, un grande ritratto del Messico d’inizio Novecento, sicuramente tra le più belle pellicole…

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Attrice, giornalista e conduttrice televisiva, Monica Randall, all’anagrafe Aurora Juliá Sarasa, nacque a Barcellona nel 1942 e fece parte compagnia teatrale di Alejandro Ulloa, prima di debuttare al cinema con “La revoltosa” di José Díaz Morales. Bellissima, recitò in ventuno spaghetti western, impersonando seduzione e fascino. Ricordiamo “Professionisti per un massacro” di Nando Cicero, con George Hilton, “La lunga notte di Tombstone” di Jaime Jesus Balcazar, con Tomas Milian, Fernando Sancho e Anita Ekberg, “Sei una carogna… e t’ammazzo!” di Manuel Esteba, con Pierre Brice, “Gli eroi di Fort Worth”, con Edmund Purdom, Ida Galli ed Eduardo Fajardo,…

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L’aragonese Roberto Camardiel fu un attore “tuttofare”, realizzò infatti film storici, commedie, drammi, polizieschi, avventure. Un volto che ha incarnato personaggi molto vari con grande successo. Amatissimo in Spagna, fu ancor più amato in Italia dal pubblico degli spaghetti western di cui fu un protagonista assoluto, un volto onnipresente. Lo ritroviamo in “Johnny West il mancino” di Gianfranco Parolini, “I quattro inesorabili” di Primo Zeglio, “Adiós gringo” di Giorgio Stegani, “Murieta John” di George Sherman, “Arizona Colt” di Michele Lupo, “La resa dei conti” di Segio Sollima, “7 donne per i MacGregor” di Franco Giraldi, “Se sei vivo…

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Film del 1972, diretto da Dick Richards, con Luke Askew e Gary Grimes. Western intimista, ombroso, di tendenza revisionista. “Fango, sudore e polvere da sparo” si pone in un filone che comprende opere leggendarie come “Il fiume rosso” di Howard Hawks, “Cowboy” di Delmer Daves, “I cowboys” di Mark Rydell, e non sfigura, anzi, col suo stile scarno e realistico e i suoi protagonisti burberi – che quasi lo spingono nel territorio della commedia -, appare una vera e propria gemma. E’ considerato revisionista perché ritrarre il rovescio oscuro dei miti sul West, ma tutti i film di…

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Nel 1967, il regista Giulio Petroni realizzò “Da uomo a uomo” uno spaghetti western avvincente, ben fatto, dal ritmo alto, i dialoghi sagaci ed eccellenti sequenze d’azione, che continua a nasconderci qualcosa di interessante della relazione tra i suoi due protagonisti, i pistoleri Bill e Ryan. Il film è un omaggio a diverse pellicole classiche del western che l’appassionato può divertirsi ad individuare. Per esempio, il massacro iniziale ricorda “Nevada Smith”, la scena al villaggio messicano ricalca “I magnifici sette”, c’è pure l’intonazione di “Deguello” come in “Un dollaro d’onore”, e nel finale echeggia “L’occhio caldo del cielo”.…

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